lunedì 18 marzo 2013

C'è speranza. Forse.

I presidenti delle due Camere del Parlamento sono stati eletti in due giorni e quattro votazioni.
Un'elezione velocissima, tenendo conto del fatto che le recenti elezioni non hanno portato in Parlamento nessuna maggioranza (alla Camera c'è grazie a un esagerato premio di maggioranza, al Senato non c'è proprio per nulla).

Due cose belle di queste votazioni.

Alla Camera, grazie alla maggioranza assoluta dovuta al premio di cui sopra, il PD (o al limite la coalizione PD-SEL) avrebbe potuto fare eleggere chiunque avesse voluto.
Invece ha scelto una personalità poco conosciuta, ma di grandissimo spessore. Una donna che il mondo ci invidia: Laura Boldrini. Una di quelle persone che ti permettono di dire con vero orgoglio: io sono italiano.
Però anche una persona a suo modo scomoda: PD e SEL sanno benissimo di non avere eletto in quella posizione una persona che farà la semplice funzionaria di partito. Tutt'altro. E questo va a merito di PD e SEL.

Al Senato la persona eletta - Pietro Grasso - non è che abbia la mia incondizionata simpatia (anzi...), però se lo confrontiamo al suo predecessore Schifani... è come passare dalla merda alla cioccolata.
La cosa veramente bella al Senato è comunque un'altra. Cioè la dimostrazione da parte dei grillini (o almeno di parte di essi) di sapersi prendere delle responsabilità e di non dire sempre e solo no come vorrebbe Grillo.
Bene. Sono acerbi, ma non indottrinati come vorrebbe il loro guru. Almeno non tutti.

C'è speranza. Forse.

Saluti,

Mauro.

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