martedì 22 maggio 2012

Faceflop in borsa

Il secondo giorno dopo la collocazione in borsa Facebook perde 4$ rispetto ai 38$ della quotazione di partenza.

E tutti a urlare al flop, al crack e chi più ne ha più ne metta (Forbes per primo).

A parte il fatto che in periodi di incertezze finanziarie e borsistiche, non mi pare chissà quale tragedia perdere 4 dollari su 38.
A parte il fatto che giudicare la riuscita di un collocamento in borsa appena al secondo giorno è troppo anche in tempi senza pazienza come quelli odierni.
A parte che potrebbe semplicemente voler dire che 38$ era un valore troppo ottimistico e quindi non c'è nessun flop ma solo un ritorno sulla terra.

A parte tutto questo... dove sta la notizia? Cosa vi aspettavate dal collocamento in borsa di un'azienda che non produce nulla? Anche i più cinici e bastardi degli speculatori cercano di basarsi su qualcosa di concreto, su un prodotto (per quanto magari delinquenziale come, per esempio, i derivati) e stanno lontani dal nulla, dal vuoto, dall'aria fritta riempita di parole.

Saluti,

Mauro.

2 commenti:

  1. In realtà Facebook produce qualcosa: un database di persone, molto grande e molto dettagliato.

    Tu venderesti tutti i tuoi dati personali, l'elenco dei tuoi amici, le tue foto e i tuoi gusti musicali, culinari e politici, il tutto per 32 dollari?

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  2. No, lo fanno gratis questi facedipendenti!

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