domenica 17 settembre 2006

Benedetto, Manuele e Maometto

Il Papa sembra averla fatta grossa: Con le sue citazioni all'università di Ratisbona ha provocato un putiferio non da poco.

Ho cercato di non interessarmi alla cosa, perché sinceramente le affermazioni di capi e capetti religiosi (come quelle di Ratzinger e le reazioni dei religiosi islamici) ormai mi annoiano, sono prevedibili e insipide come una minestra riscaldata e non condita. Ma...

...ma per la stampa e la televisione certe dichiarazioni sono imprescindibili... bisogna parlarne e parlarne (generalmente senza cognizione di causa) per giorni e giorni, facendo passare in secondo piano tutto il resto.

Ecco: tutto il resto.
Qui sta il punto. Non è l'importanza del papa o dei capi dell'Islam che impone di dare così ampio risalto alla cosa. Non sono neanche i contenuti di dette dichiarazioni, al di là di chi le ha pronunciate.
È l'importanza di poter "non" parlare di altre notizie. Notizie più importanti, più pericolose, più indigeste. E che hanno tre problemi:
1) Mettono i lettori/ascoltatori a conoscenza di ciò che succede nel mondo e che ha (o può avere) conseguenze anche sulle loro vite;
2) Rischiano di denudare il re, cioè di far vedere a che livello (verso il basso) è arrivato il giornalismo attuale;
3) Fanno sì che i politici non possano lavorare "dietro le quinte" (traduzione per chi non ha capito l'ironia: Rischiano di constringere i politici a render conto del proprio operato ai cittadini).

E allora... arriva Benedetto XVI che cita Manuele II e che viene controbattuto da Bardakoglu... e salva tutti.

Per esempio (rimanendo alla politica mondiale): quanti hanno seguito l'iniziativa di Bush che intende riscrivere parte della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino e non certo in senso umano? Non credo molti, dato che la maggioranza dei giornali e dei telegionarli ha nascosto la notizia perché il caos intorno a Benedetto XVI aveva la precedenza.

Come diceva Renzo Arbore: meditate, gente, meditate.

Saluti,

Mauro.

P.S.:
Sulla stampa sono apparsi solo estratti del discorso del papa, frutto di un abile taglia e cuci. Per chi volesse leggere il testo completo e farsi un'idea propria: Fede, ragione e università. Ricordi e riflessioni.

4 commenti:

  1. Vorrei saperne di più sul fatto che bush sta riscrivendo a vantaggio del potere le norme dei diritti civili, se ho ben capito.
    grazie

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  2. Buongiorno Maria,

    Bush nel suo ultimo discorso alla nazione ha dichiarato che il linguaggio della convenzione di Ginevra "è vago e indefinito". Secondo lui, il Congresso (e non l'ONU) dovrà definirlo "per non mettere a rischio di incriminazione i nostri militari e il personale dei servizi segreti".

    In particolare la sua critica si rivolge soprattutto all'articolo 3 della convenzione (puoi trovare il testo completo qui: http://www.edscuola.it/archivio/norme/varie/convenzione_ginevra.pdf).

    Di fatto a lui interessa rendere almeno "semilegale" la tortura, soprattutto perché la convenzione è controfirmata dagli USA stessi, quindi Guanatanamo e simili rischiano di dargli dei problemi una volta che non sarà più presidente.

    Rumsfeld e Cheney vorrebbero riscrivere però molto di più.

    Saluti,

    Mauro.

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  3. Anche la strage relativa al 11 settembre darà molti problemi all'amministrazione del governo americano dato che sono in molti a sospettare di un complotto. Ovviamente, io non punto il dito contro nessuno e mi limito a riportare solo quello che si dice in giro.
    ciao

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  4. Beh, cara Maria, per quanto io non possa essere certo definito un filoamericano, sul complotto ci andrei coi piedi di piombo.

    Da un punto di vista tecnico tutto é perfettamente spiegabile (te lo garantisco da fisico). Politicamente invece, è vero, rimangono molti punti oscuri.

    Il problema è che l'essere umano invece di usare il rasoio di Occam, preferisce lasciare libero sfogo alle proprie fantasie, il che va bene nei sogni e in letteratura, ma non più quando si tratta di vite umane.

    Ciao,

    Mauro.

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